mercoledì 25 novembre 2009

Questo ricordo è una bomba!

Prova a pensare a centomila persone che non ci sono più.
Donne e uomini come te che avevano progetti, sogni, professioni e mestieri.
Appartenevano ad un Paese disseminato di bombe, stragi colpi di Stato, servizi segreti deviati.
Credo che si debba dire qualcosa, anche a distanza di tempo, di anni.
Penso che appartenere ad un Paese così martoriato ci metta nella condizione scomoda di dover lasciare una traccia, perchè di quella stagione sembra, invece, che tracce non ne siano rimaste più.
E questo non possiamo permettercelo.
Come nelle nostre tasche dove si accumulano bigliettini, frammenti di appunti e testimonianze di passaggio, di cose fatte. Quelle tracce ci interrogano e dicono di noi tante cose, ma soprattutto sono indicazioni di verità e prima o poi c'è bisogno di riordinarle.
Dobbiamo guardarla in faccia la verità che ci appartiene e che ancora oggi a distanza di quarant'anni, ci viene negata.
Questo ricordo è una bomba, esplosa tra le gambe di donne, uomini e bambini e avrebbe potuto dilaniare anche te e i tuoi sogni.
Siamo sopravvissuti con una grande responsabilità: capire cos'è successo.
Se non lo facciamo siamo morti anche noi.

Indagare, approfondire, far rivivere la storia della strage in Piazza Fontana significa non abbandonarsi all'oblio.


Ernesto Treccani - un popolo di volti - i funerali per la strage di piazza fontana