mercoledì 27 gennaio 2010

Fucking Hell

Jake & Dinos Chapman, i due fratelli inglesi tra i più noti esponenti della generazione Young British Artists, sono gli autori di una famosa e scenografica opera dalla tribolata storia.
Nel 2000 viene alla luce Hell: nove grandi teche che contengono altrettanti plastici che rappresentano paesaggi infernali ricchi di atroci allegorie richiamanti il trionfo della morte di Brueghel e popolati da nazisti zombie e scheletri (30.000 miniature in totale). L’opera viene acquistata da Charles Saatchi, principale sostenitore della YBA, per 500.000 sterline e la stocca in un magazzino di una società specializzata nella conservazione di opere d’arte, la Momart. La sera del 24 Maggio 2004 un incendio devasta il magazzino ed Hell brucia insieme ad altre opere di proprietà di Saatchi.
Qualche anno più tardi, Francois Pinault, 34esimo uomo più ricco del mondo e nel frattempo divenuto uno dei più importanti collezionisti di arte contemporanea, offre ai fratelli Chapman 15 milioni di sterline per una nuova edizione di Hell.
Così nel 2008 nasce, grazie al lavoro di un esercito di assistenti, Fucking Hell, considerata dai fratelli una versione “aggiornata, migliore, più grande e luminosa” della precedente.
Attualmente Fucking Hell è esposta a Venezia, a Punta della Dogana e sicuramente merita una visita.




martedì 26 gennaio 2010

Destino: Salvador Dalì e Walt Disney

Nel 1945 Salvador Dalì inizia una collaborazione con Walt Disney: il progetto lo vedeva disegnatore insieme a John Hench per un cortometraggio, con musiche di Armando Dominguez.
I disegni e bozzetti vengono terminati dai due artisti in otto mesi, ma la crisi legata anche alla seconda guerra mondiale interrompe lo svolgimento del progetto.
Nel 2000, durante la realizzazione di Fantasia 2000,Roy Edward Disney riprende in mano il progetto con l'idea di portarlo a termine. Per il completamento del cortometraggio vengono incaricati gli studios Disney di Parigi: un team di 25 animatori si diede da fare con l'interpretazione dei disegni criptici lasciati dai due artisti.
Il risultato è un cortometraggio dal titolo Destino, in cui gli elementi di animazione classica, con l'apporto di una personalità artistica d'eccezione, si mescolano alla computer grafica.
Ora la domanda è: se il cortometraggio avesse visto la luce nei primi anni della progettazione, ipoteticamente tra il 46-48, avrebbe modificato, anche solo in parte, il corso della storia del cinema d'animazione? I gusti del pubblico? Gli interessi, le ricerche degli artisti? La percezione e la valorizzazione dell'autonomia degli artisti nel campo del cinema d'animazione?
Basti pensare a quanto i lungometraggi della Walt Disney si siano impressi nella memoria di più generazioni, indirizzandone i gusti, per rendersi conto del ruolo anche culturale avuto da questa grande 'azienda'.


giovedì 7 gennaio 2010

Qui, nella bottega del Cavalier d'Arpino, dipingo della frutta. Non faccio altro: il lavoro di bottega richiede una suddivisione del lavoro tra i pittori.
Non era proprio quello che mi aspettavo, arrivato da Milano: mi avevano parlato di Roma come del nuovo Parnaso, dove persone nobili di sangue e di spirito desiderano cose d'arte per i loro palazzi, per le chiese, per le strade...io, invece, qui faccio quello che avrei potuto fare in una qualsiasi bottega in un qualsiasi altro posto d'Italia! Mi farò strada a forza di spintoni e quando sarò così nervoso e insoddisfatto da non riuscire proprio a lavorare, troverò altro di cui occuparmi...la notte, nei dintorni di piazza Navona...lì sì che c'è un pò di vita!
Io dipingo frutta e a quanto pare la mia frutta piace.
Dipingo e penso intanto al tempo che passa, che si infiltra anche nelle piccole cose: in un acino d'uva, in una foglia di vite.
E La luce: che potere ha? Il tempo rivela la caducità delle cose e la luce ne cattura lo stato effimero, ne tira fuori l'anima.
Anche la luce può essere acerba, matura o decadente...come la frutta. La luce racconta, quanto le cose. La luce e ancor più le tenebre, accarezzano, schiacciano, liberano, nascondono e rivelano l'uomo.
Penso a questo mentre dipingo i miei frutti maturi. Questi emergono, dal buio e si manifestano in tutta la loro essenza di verità. Guardando il riflesso in un gioco di specchi, vedo l'oggetto della mia contemplazione immerso in una luce reale o fittizia che ne accentua o nasconde le caratteristiche. cerco di dare l'immortalità a ciò che vedo.
Prima o poi avrò altre commissioni, potrò dipingere anche storie di uomini per le chiese o per qualche importante palazzo romano...
E farò così, anche quando si tratterà di dipingere gli uomini! I narratori nelle mie tele saranno due: la luce e l'oscurità. Loro narreranno degli uomini, dei loro amori, delle loro passioni e dei loro vizi.
Così gli uomini saranno umili, se così sono di condizione, violenti, se questo è il loro temperamento, spaventati, se di fronte al volere di dio o degli uomini a volte, ahimé, non si può provare altro.
E la luce, prorompente, mostrerà quello che dell'uomo ci è concesso vedere...il resto lo si lascia al baratro profondo della non-coscienza umana, cupa e violenta, come l'oscurità.


Caravaggio, Martirio di San Matteo, 1600-02, Roma, Chiesa di San Luigi dei Francesi, cappella Contarelli.

martedì 5 gennaio 2010

Veduto.


Soffia vento caldo, d'inverno.
Vicino c'è la luna. Spuma di bianca materia leggera vela la luce prodotta dal satellite.
Le rovine di un antico villaggio, dove ancora arde la legna nel camino distrutto, sono illuminate.
Figure imponenti camminano lentamente coscienti dei percorsi da seguire, passo dopo passo
ca
__den
_____zan
________do suoni nella valle.

sabato 2 gennaio 2010

Veduto.


Colli tagliati di netto da mani nerborute e forti, capaci di plasmare la natura dolce e calda.
Giù di là, lontano, s'intravede il mare carico di tepore liquido, il corpo dei paesani è pervaso dal sollievo. I loro volti sono profondi e scavati, come se avessero visto ciò che dovevano vedere.
Hanno visto tutto, il loro sguardo narra vite faticose e importanti.
C'è nel vento odore di passione e sangue.