mercoledì 19 maggio 2010

Diario dal Sol Levante n°2

2 Maggio

Riposato e rigenerato esco di casa.

Ora sono nel Giadino Nazionale Shijuku Gyoen, ingresso 200 yen. E' piuttosto grande e molto affollato (vedi golden week). Ci sono diversi tipi di piante la cui natura mi è sconosciuta e comunque per me l'attrattiva principale è costituita dalle centinaia di persone che mangiano all'ombra degli alberi. Ora punto ad andare alla meji shrines e al governative building, che sono gratis e non molto distanti da qui, speriamo.


Allora, ho raggiunto il palazzo governativo ma era chiuso a causa della golden week, quindi ci tornerò dopo il 5 maggio.

Torno a Shinjuku per sfruttare la connessione internet quando mi si presenta un' arzilla signora che mi chiede di seguirla fino ad una stazione a due fermate da Shinjuku per presentarmi delle persone che professano diverse religioni, mi dico "perchè no?" e la seguo anche se cio' comporta niente Meji shrines. Mi offre il biglietto di andata e ritorno e nel giro di 15 minuti sono di fronte ad una chiesa "cristiana" piena di jappo vestiti di nero e dall'espressione euforica...da qui le cose cominciano a farsi interessanti, ma assai bizzarre...
Vengo subito presentato al Sommo maestro che parlandomi in inglese comincia a farmi degli strani discorsi e mi chiede di non essere scettico e di aprire il mio cuore a Jesus. Poi mi invita a svuotare la mia mente, ma per farlo devo ripetere per 10 minuti, come se fosse uno sciogli lingua la parola Alleluja (che lui pronuncia Arreruja).
La vezza arzilla che mi ha condotto fin qui si unisce al rito, terminato il quale mi viene fatto un discorso su come l'acqua sia necessaria per purificare lo spirito ed il corpo. Quindi vengo condotto in uno spogliatoio dove un ragazzo che parla inglese mi chiede di cambiarmi d'abito, incluse le mutande...titubo.
Pare piuttosto sorpreso, quindi chiama in suo aiuto un altro ragazzo che parla un po' d'italiano, ma anche lui non mi sa o non mi vuole esattamente spiegare il perchè di tutte queste stravaganti richieste.
Dopo poco mi viene detto esplicitamente che si tratta della mia iniziazione, un processo che mi permetterà di non bruciare tra le fiamme dell'inferno una volta che le mie spoglie mortali avranno cessato di essere.
Ora, che fare? Restare od andarsene?
Ovviamente sono restato.
Vestito di bianco e con le sembianze di un santone mi portano di fronte ad una piscina di marmo. Entro ed inizia il rito: il battesimo.
Salmodiano parole a caso, il Sommo sacerdote mi fa inginocchiare nell'acqua, assolutamente gelida, dice qualche altra formula quindi mi da un "colpetto" sulla spalla.
Immergo la testa nell'acqua per qualche secondo, attimi orribili perchè la temperatura è proibitiva, quando riemergo sono tutti entusiasti...ma non è finita.
Mentre un tipo a caso mi fa un massaggio, che credo avesse solo l'intento di non farmi morire assiderato, il Sommo mi lava i piedi (sempre salmodiando) e quindi mi chiede se qualche mio parente è
passed away.
Ho la malsana idea di dirgli di sì.
Così, dopo aver assaporato per qualche breve istante il tepore del massaggio "riscaldatore" devo rifare il rituale (se gli avessi detto che nessuno dei miei anteneti si era sottoposto al rito non oso immaginare quante volte lo avrei dovuto ripetere).
Vengo ricondotto nello spogliatoio, dove mi fanno trovare tutto il necessario per asciugarmi e pettinarmi ben bene.
Una volta rivestito mi viene spiegato il perchè di tutto questo: il Sommo avendo letto la Bibbia si è preso bene ed ha voluto applicare la procedura del battesimo alla lettera. Dopo avermi fatto leggere dei passi del Sacro Libro, rigorosamente in italiano, cosa che li ha resi visibilmente più euforici, abbiamo cantato insieme una canzoncina, questa volta in giapponese.
Augurandomi ogni bene mi ha dato il biglietto da visita della chiesa, invitandomi a tornare il giorno successivo poichè si sarebbe tenuto un raduno speciale con più di 1000 partecipanti.
No grazie.
Me ne torno dunque alla stazione, non prima di aver fatto e ricevuto tipo centocinquantamila inchini.
Ah, la vezza arzilla mi accompagna fino alla stazione, in quanto teme che possa perdere la strada, ma ne approfitta pure per fermare tutti i passanti sottolineando come ora ci sia anche un adepto italiano nel gregge dei cristiani nipponici...era così felice.
Comunque, pulito, pettinato e purificato torno dagli Shimada, la mia family giapponese, non prima però di essermi perso ed aver dunque chiesto le indicazioni ad un ragazzo, Kenta-san, che mi accompagna fin dentro casa e credo che mi abbia anche bonariamente deriso di fronte a Norie-san (la signora Shimada).
Sebbene sia tornato a casa con un ritardo mostruoso gli Shimada sembrano felici, tanto che usciamo a mangiare in un sushibar. Abbuffata imbarazzante.
Qui incontro anche Daisuke-san, figlio degli Shimada, un ragazzo appassionato di cucina, che parla molto bene l'italiano ed ha una risata contagiosa.

Finisco la serata costatando che il sakè picchia non poco e mi sciolgo nel letto.

Mattia

1 commento:

  1. spettacolo! ma sei diventato un personaggio dei manga....oddio!! :-)

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