lunedì 31 maggio 2010

Diario dal Sol Levante n°5

6 Maggio

Alle 10 sono sul treno per Shinjiku.
Inizialmente pensavo di andare ad Asakusa, ma ho deciso di andare prima al governative buildings per avere una visione panoramica di Tokyo e poi a Shibuya, la stazione nota per essere frequentata dalle giovani alla moda che si danno appuntamento davanti alla statua di Hachiko.
Nel quartiere del governative buildings ci sono grattacieli incredibili, che però vengono sovrastati dall'edificio in cui mi trovo ora che raggiunge i 202 metri di altezza grazie ai suoi due punti d'osservazione (sud e nord, anche se oggi quello a sud è chiuso). All'interno del punto d'osservazione a nord ci sono un paio di negozi ed un bar che diffonde musica jazz per allietare i visitatori. Io preferisco l'ipod e mi va bene...parte "Universo" di Cristina Donà che mi pare preciso preciso per una bella visione dall'alto della città :)
Ora mi trovo davanti alla statua di Hachiko, sono quindi arrivato a Shibuya!
Dopo aver fatto un servizio fotografico all'Akita-inu più famoso del mondo, telefono a Davide ed a Daisuke-san.
Daisuke lo conoscete di già, mentre Davide è uno dei due ragazzi italiani che ho incontrato all'aeroporto di Shanghai, a cui, a causa della mia babbaggine avevo dato un indirizzo e-mail sbagliato. Comunque aspetto un po' a Shibuya, avendo così modo di vedermi sfilare davanti la più varia umanità, fino a quando non ci siamo tutti ed andiamo a mangiare qualcosa di veloce, economico e sfizioso=Yoshinoya=fast food giapponese, che mi è piaciuto assai ed in cui tornerò molto volentieri anche perchè la prossima volta mi daranno in omaggio del miso ed un uovo crudo.
Segue quindi un bel giro di Shibuya che è sempre incredibilmente trafficata. Il punto forte di questo quartiere credo sia l'alta concentrazione di negozi di musica e vestiario occidentale, che chiaramente attira orde di ragazzi e ragazze jappo. In realtà siamo un gruppo un po' della minchia, nel senso che i miei due accompagnatori, uno giapponese ed uno più giapponese che italiano, si perdono quasi con la stessa facilità con cui mi perdo io. Il risultato è quindi scontato: da Shibuya ci spostiamo ad Akihabara e da qui ad Asakusa...o meglio...pensavamo di essere ad Asakusa (un quartiere fenomenale che rappresenta l'anima antica di Tokyo, con i suoi templi e la famosa porta del tuono), ma in realtà scendiamo in una stazione periferica di Asakusa e ci dirigiamo verso la fabbrica dell'Asahi, che dovrebbe rappresentare un bicchiere di birra con della schiuma dorata sopra, ma per il mondo intero è molto più simile alla nuvola speedy di Goku oppure ad uno stronzetto dorato.
Alla fine raggiungiamo la nostra meta, che è vicinissima al palazzo in cui si svolgono i tornei di Sumo, ma per arrivarci ci mettiamo tipo tre ore a piedi ed è già buio. Allora mangiamo del ramen ad Asakusa (questa volta ci siamo veramente), cazzeggiamo un po' e ci salutiamo.
Torno a casa che sono le 22 e collasso penosamente...

Mattia

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