lunedì 31 maggio 2010

Diario dal Sol Levante n°7

8 Maggio

Di buon mattino mi reco ad Harajiku, dove son già stato (Meji shrines vi dice nulla), alla ricerca dei famosi cosplay, ma di loro nemmeno l'ombra...scopriro' poi che forse si ritrovano la domenica e non il sabato. Vengo comunque depistato da un gruppo di giovani scolari ad Akihabara, dove questa volta con estrema calma mi aggiro per diverse stradine ed infine faccio qualche acquisto al book off, un posto dove puoi comprare un sacco di roba di seconda mano a prezzi ridicoli.
A pomeriggio inoltrato raggiungo Shinjuku, dove decido di andare al mio primo concerto metallaro in Japan. Quindi prima fermo gente a caso e mi faccio indicare dove si trova l'Antiknock, locale dove avra' luogo il concerto, ma in realta' vengo condotto fino all'ingresso del medesimo.
Accertatomi dell'esatta ubicazione del club visito prima il tempio XXXXX, che si trova proprio nel cuore di Shinjuku e poi faccio una sosta al mitico Yoshinoya, dove consumo un rapido ed economico pasto.
Si e' fatto tempo per il metallo, quindi entro nell'Antiknock, un locale piccolissimo, che per meta' e' occupato da gadget vari ed eventuali che il pubblico puo' acquistare e dove e' inoltre possibile fumare.
In totale spendo 3100 yen, una manata in faccia, visto che per il momento le mie spese giornaliere non hanno superato i 1500, comunque mi dico (non troppo convinto), che e' sabato, quindi va bene.
Tanto per capirci le note piu' interessanti della serata, oltre i gruppi che mi sono piaciuti molto, sono state:
la strategia nipponica di distribuzione dei volantini (infatti in Italia noi li posizioniamo nei punti strategici del locale quindi a caso, sperando che il consumatore si soffermi a leggerli; mentre qui, dopo che hai pagato all'ingresso, infilano il tuo free drink in mezzo a 40cm di volantini che gentilmente ti consegnano);
i 5 americani caga cazzo che ovunque vai si fanno riconoscere (americani, non italiani);
i primi 2 contatti autoctoni e spontanei che mi hanno rivolto la parola, sono due ragazze jappo (estremamente carine) che pero' si sono poi dileguate.
Vuoi per la barriera linguistica, vuoi per la mia espressione inebetita e allupata.
Afflitto da questi due contatti sfumati, ma al contempo galvanizzato torno a Chitose Karasuyama.

Mattia

1 commento:

  1. matti strizza gli occhi quando fai la faccia da allupato. Potrebbe funzionare
    hahaha
    grande!

    RispondiElimina